mercoledì 8 novembre 2017

[Dal libro che sto leggendo] La lotteria

Fonte: Today found out


E' difficile parlare del libro di oggi non perché sia complicato ma perché è semplicissimo. E' la trasposizione su carta di quanto possa essere perfettamente agghiacciante la semplicità della realtà. Non sono racconti lunghi, quelli della Jackson, di cui oggi vi faccio sbirciare la prima pagina. Sono però lucidi, cristallini e disarmanti.  La raccolta di oggi prende il nome dal primo racconto ma si potrebbe anche definire come la raccolta dell'orrore della normalità.

E la semplicità di cui sopra si riscontra in racconti, dalle tinte nere, che si svolge in piena luce del giorno. E' un gran talento quello che non deve dipendere dallo scenario per rimanere nel genere e farlo vivere ai suoi lettori. Lo è di più quando questo viene messo al servizio di un racconto e non di un romanzo. Perché il racconto ha regole diverse di gestione dei tempi, non sempre ascrivibili al fatto che siano brevi, ma che sono sempre riferite al fatto che, nel racconto, il ritmo è diverso e la situazione generale è già, per grandi linee, chiara a tutti sin dall'inizio. Serve quindi non poca maestria per nascondere o celare il punto della storia.

Un libro sicuramente da leggere e che, tra parentesi, si legge in un soffio che che è davvero davvero coinvolgente. Sotto i dettagli del libro.
Buona sbirciata e buone letture,
Simona Scravaglieri


LA LOTTERIA 
La mattina del 27 giugno era limpida e assolata, con un bel caldo da piena estate; i fiori sbocciavano a profusione e l'erba era di un verde smagliante. La gente del paese cominciò a radunarsi in piazza, tra l'ufficio postale e la banca, verso le dieci. In certe città, dato il gran numero di abitanti, la lotteria durava due giorni, e bisognava iniziarla il 26 giugno; ma in questo paese, di sole trecento anime all'incirca, bastavano meno di due ore, sicché si poteva cominciare alle dieci del mattino e finire perché i paesani fossero a casa per il pranzo di mezzogiorno.

I primi ad arrivare furono naturalmente i bambini. La scuola era terminata da poco per le vacanze estive, e il senso di libertà dava ai più un certo disagio; tendevano a riunirsi pian piano in crocchi per qualche momento prima di sfrenarsi nel gioco, e parlavano ancora della classe e del maestro, di libri e reprimende. Bobby Martin si era già riempito le tasche [...]

Questa pagina è tratta da:

La lotteria
Shirley Jackson
Edizioni Adelphi, Ed. 2007
Traduzione a cura di Franco Salvadorelli
Collana "Piccola biblioteca Adelphi"
Prezzo 8,00€ 

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