sabato 20 maggio 2017

#MaggioDeiLibri #legalità: Peppino Impastato consigli di letture!

Foto di  Natascia Mameli

Nella notte dell'8 maggio 1978 moriva, a Cinisi (Palermo), Peppino Impastato.
Se non ricordate di aver letto niente, sui giornali del 9 maggio, non è colpa vostra, credetemi.
Peppino Impastato non è forse una delle figure più conosciute della lotta alla mafia ma dovrebbe essere una delle più emblematiche.


Peppino, infatti, nasce in una famiglia collegata alla mafia locale. Ma la mafia è talmente radicata all'interno delle istituzioni cittadine che è praticamente impossibile che ci sia una famiglia non collegabile a essa e altrettanto impossibile sembra pensare di opporsi a essa. Lo è per il padre di Peppino, ma non per lui, e non per suo fratello Giovanni e per sua madre Felicia. Che quando Peppino inizierà la sua lotta politica, anche a suon di ironia e con toni scanzonati, anche dalle frequenze di una radio locale, contro ciò che c'era di marcio nella sua città, lo sosterranno. E anche dopo, durante il processo agli assassini di Peppino, non smetteranno mai di credere nella sua lotta per la legalità contro l'illegalità (vedete quanto scrive Lirio Abbate, in merito, nella foto)

Parlare di queste cose non è mai facile, si rischia di cadere nello scontato (ma scontato non è mai niente, quando si parla di queste cose) e si fa fatica a rimanere neutrali, per evitare che il discorso prenda subito pieghe politiche. Ma è importante che se ne parli. Ero tentata di declinare l'invito, quando ho visto che il post della settimana doveva parlare di legalità. Ero tentata. Ma è giusto combattere queste tentazioni.

Una delle cose peggiori, quando si parla di mafia, è fingere che non esista. Fingere di non vedere, fingere che l'illegalità vada bene proprio perché sappiamo essere gestita dalla mafia, e allora 'è meglio farsi gli affari propri' e tacere. Cedere alla tentazione di pensare solo al proprio 'orticello' e non guardare oltre.

Ma la cosa peggiore di tutte, quando si parla di mafia, è quando ci si rifiuta di capire che il contrario di illegalità deve essere legalità, non quasi-legalità. Che bisogna sostituire il concetto di "illegalità sistematica" con quello di "legalità sempre e comunque". 
Che comprenda tutto: dallo scontrino nel negozio sotto casa alla fattura del veterinario; dal rispetto del codice della strada da parte dei guidatori al rispetto dello stesso codice anche da parte dei pedoni; dal tenere pulite le strade (che si traduce nel non sporcarle) al rispetto per le cose comuni. 
Tutte mancanze che ci diciamo essere sempre prerogativa degli altri, ma che ci coinvolgono tutti: quando parcheggiamo 'un attimo' la macchina in seconda fila sotto casa per andare a prendere il cellulare dimenticato sul comodino; quando buttiamo per terra il biglietto dell'autobus, non appena scendiamo; quando sputiamo la cicca per terra a mezzo metro dal cestino della spazzatura; quando fingiamo di non accorgerci che il cane sta facendo i suoi bisognini sul marciapiede perché ci siamo dimenticati di portarci dietro un sacchettino... (e la lista sarebbe ancora talmente lunga che devo fermarmi, perché mi ero ripromessa di fare un post breve)
Che ci coinvolga in prima persona ogni istante della nostra vita di cittadini.


Se volete iniziare a conoscere la storia di Peppino Impastato vi consiglio il libro a fumetti 
"Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia" edizione Becco Giallo, 2009
in fondo al quale troverete anche una lista di libri, film, siti e musica per saperne di più.

Natascia Mameli




CORSO DE STEFANIS 55 R
16139
GENOVA
tel 010815182



E ora il calendario della settimana per seguire i post nuovi e leggere quelli già passati:




Foto di Natascia Mameli

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...