venerdì 5 maggio 2017

"Consigli pratici per uccidere mia suocera" Giulio Perrone - Sul ciglio del precipizio...

Fonte: Tachicardia


La cosa più difficile da spiegare per i libri come quello di cui vi parlo oggi è l'importanza di conoscere un certo tipo di letteratura che non punta sul farti provare tetre emozioni o non ti faccia sentire diverso solo perché parla di vite tristi e tetre. Il mondo di Giulio Perrone, già da quando ha pubblicato il precedente libro, è un mondo luminoso, fatto di suoni, voci, traffico, gente che vive e che sopravvive, magari a volte è stanca, ma riesce a conservare quell'attimo al giorno per un sorriso. E anche il suo autore è così, lo vedi alle presentazioni anche dopo un'intera giornata di lavoro e, nonostante tutto, non nega mai un sorriso o un ammiccamento a nessuno, indipendentemente da chi lo conosca o no. 

Anche Leo, chiuso in una vita che sembrerebbe quadrata perchè fatta di lavoro per far fronte ai debiti, letture, traduzioni, richieste impossibili dell'editore, sembrerebbe, dicevo, destinato ad una noiosa discesa verso il nulla. Ma Leo ha una vita molto più complessa e articolata, per certi versi anche paradossale, che pochi riuscirebbero ad immaginare. E' divorziato e vive con la sua ex amante, ma ha un'amante che è la sua ex moglie. Contemporaneamente ha una madre fino a poco tempo prima sempre presente che ora è assente perché vive all'estero e un padre, un tempo assente che dice di essere finalmente tornato dall'estero per stare vicino al figlio. In questa vita di apparizioni e scomparse e di inversione di ruoli, Leo ha un piccolo grande problema: tutti hanno deciso, o meglio, sembrano aver deciso dove andare e dove posizionarsi nella vita. Tutti tranne lui. Il problema è più complesso il fatto di sapere implica non solo una presa di posizione ma un'assunzione di responsabilità che lui, proprio non vuole prendere.

Non si sente pronto? Lo so che vi state domandando se è un libro che racconta di un'evoluzione. In effetti c'è, ma non è un libro in divenire. Leo è di fronte ad un precipizio. Le due sponde non sono lontane fra loro. Lui potrebbe anche rimanere là. Il problema è che per proseguire deve saltare. È un Holden adulto e che quindi non si pone domande esistenziali sulla vita: a quasi quarant'anni ne ha vista già parecchia da sapere che non si torna indietro e come è la vita da adulti. Il certo del suo dubbio è più fine: scegliere di essere l'uomo che la società si aspetta oppure continuare ad essere se stesso con le emozioni, le paure che gli altri sembrano non avere? Ci sono un sacco di storie che rappresentano questa "ansia moderna", ma nel caso di Giulio Perrone questa storia non diviene retorica o eccessiva. Scorre, semplicemente. Leo vede il mondo che continuamente cambia senza soluzione di continuità, anche se lui non vuole. Il padre continuerà a combinare casini, la sua compagna a desiderare un posto lontano, sua moglie ad amarlo. Lui è per ognuna di queste persone un Leo diverso perché da loro viene percepito tale. 

Ma a lui pesa questa resa che ha con ognuno perché non la sente rappresentativa del suo io, ma ad uno stereotipo di maschio a cui non sembra corrispondere. E questa storia narra in quanti modi si può percepire e sapere di essere percepiti e dell'importanza che bisogna dare a questa percezione. È davvero importante essere come un principe azzurro se il tuo amore già ti vede così senza che tu lo faccia? È importante salvare l'ego di qualcuno che ti vuole bene anche se sai che già lui se lo sta rovinando da solo senza il tuo aiuto? C'è la risposta? In effetti non è importante la risposta, e non vi dirò se c'è, lo dovete scoprire da soli. Dicevo che non è importante sapere la risposta di Leo ma riflettere sulla questione: "sono in quanto penso e mi percepisco" o "sono in funzione di quello che gli altri vedono di me?". Ognuno ha la sua risposta e ognuno affronta il dilemma come pensa sia meglio. Leo sta nel momento in cui inizia il romanzo sta ancora cercando il dome delle domande che si deve porre.

Ecco, alle conclusioni, cui sono arrivata io, probabilmente come è successo a me arriverete dopo aver chiuso da un po' il libro. Ad un certo punto vi affiorerà questa visione che vi renderà Leo meno alla ricerca di una via di fuga e più alla ricerca della risposta. Però questo libro vi sarà anche molto altro. Vi restituirà quelle immagini vivide del quartiere romano di San Lorenzo, un quartiere cittadino, dove tutti si conoscono, dove la fatica della giornata non ti impedisce di dare quattro calci al pallone con gli amici o di ritrovarti con loro in trattoria per due chiacchiere. Vi farà anche sorridere un po', perché Leo vive delle situazioni veramente surreali. Infine lo leggerete in un attimo, perché Giulio ha questo talento di rendere le storie leggere e godibili. Quindi se cercate un libro che vi possa intrattenere senza inutili polpettoni o descrizioni inutili a non finire, questo, è il libro che fa per voi!
E sono certa che mi darete ragione!
Buone letture,
Simona Scravaglieri


Consigli pratici per uccidere mia suocera
Giulio Perrone
Rizzoli editore, ed. 2017
Prezzo 18,00€




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