lunedì 27 marzo 2017

Le letture della centuriona: L'amore addosso

Buongiorno! Sono ancora un po' rincretinita dal sonno post Bookpride ma pronta a recuperare il silenzio della scorsa settimana. Cominciamo con il chiudere il mese con la segnalazione di Natascia Mameli, la mia, anzi la nostra libraia preferita che, a Marzo, Ha letto l'ultimo libro di Sara Rattaro. Lascio a lei la parola e a voi dico che, qualora siate a Genova, in fondo alla recensione potete trovare l'indirizzo per andare a trovare Natascia.
Buon inizio settimana!
Simona Scravaglieri


Fonte: Sperling&Kupfer



IL LIBRO DI MARZO 2017


Dopo lo svarione di febbraio, tiriamoci su (si fa per dire) con il nuovo libro di Sara Rattaro. Se non la conoscete e vi piacciono i libri molto sentimentali (e non parlo solo di amore, ovviamente) e un po' strappa-lacrime, dovete assolutamente recuperare tutti i suoi precedenti. Da 'Sulla sedia sbagliata' a 'Splendi più che puoi' (il mio preferito) la Rattaro ha collezionato un successo di pubblico dietro l'altro. E lo dico soprattutto perché parlo del 'mio' pubblico, cioè i miei amici e i miei clienti. Persone tra le quali si nascondono (si fa sempre per dire) i più grandi fan di Sara. E ovviamente non solo tra i miei contatti si è palesato un certo amore crescente nei suoi confronti. Del resto, quando uno scrive bene e sa parlare delicatamente, ma anche in maniera molto diretta, di sentimenti (soprattutto quei sentimenti che ciascuno di noi prova, quelli più fastidiosi, quelli che vorremmo tenere nascosti in un angolino del nostro cuore; che sono poi quelli che ci fanno fare le scelte più difficili della nostra vita: quelle giuste e quelle sbagliate) non è difficile che trovi la via del cuore dei lettori. 
Ci tengo a sottolineare, data la mia conoscenza diretta e il mio apprezzamento personale nei confronti della scrittrice (che, ovviamente, non mi farà essere totalmente lucida nelle mie valutazioni, ma, diciamocelo, ogni recensionista ha le sue debolezze), che la sua fama è più che guadagnata, non solo per le capacità artistiche ma anche per l'instancabile dedizione al lavoro 'pratico' dello scrittore che comprende girare su e giù per l'Italia per fare mille presentazioni.


Titolo: L'amore addosso
Autrice: Sara Rattaro
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
(noto a questo punto che questo è probabilmente il primo libro italiano che recensisco)

Ecco un libro che, a prima vista ti fa pensare 'uff, il solito libro che parla di corna, che fantasia!' ma che poi, grazie al suo stile e alla sensibilità dell'autrice, ti fa cambiare idea, pagina dopo pagina.
Innanzitutto, il personaggio voce narrante (principale) del libro, Giulia, al contrario dell'affetto che mi aveva suscitato Emma (la protagonista del precedente libro dell'autrice) mi ha infastidita non poco. Perché una donna adulta, che decide, coscientemente, di tradire il marito, si ritrova a nascondere le proprie 'colpevolezze' (scritto tra virgolette di proposito, se ne potrebbe parlare...) dietro il proverbiale dito? Perché, in una situazione che è quella più raccontata dalla letteratura e dalla cinematografia, ogni donna (ma Giulia, a mio avviso, in particolar modo) si sente una vittima degli eventi piuttosto che artefice del proprio destino? Ovviamente, parlo del tradimento e non degli eventi che la conducono in ospedale a dover, contemporaneamente, badare al marito e cercare di scoprire le condizioni dell'amante.
Chi sono questo marito e questo amante? La Rattaro sceglie di farli parlare pochissimo ma quando parlano fanno la differenza. Alla fine, ma è un giudizio del tutto personale, quello che si fa amare di più dal lettore è il marito, nonostante, all'inizio, fosse quello di cui mi interessava di meno (chissà perché, se una donna che ''conosciamo'' tradisce il marito siamo portate a pensare che il marito, in qualche modo, se lo meriti, sia poco interessante? o succede solo a me?)
L'amante quasi mi sta antipatico, anzi, senza il quasi. Questo artistoide tanto preso dalla propria creatività da sentirsi un tantino superiore a chiunque altro, da non rispettare le regole di buona creanza tra amanti, che ci fa pure lo sgarro di passare tre quarti del libro in maniera del tutto passiva. Per fortuna l'autrice gli fa fare la fine che merita.
Però Giulia non è solo moglie e amante; è anche figlia (e non solo), e sua madre, in questa storia, riveste un ruolo ben più importante di quello che può apparire a uno sguardo disattento. La mania di controllare la vita di tutti, soprattutto quella delle figlie, l'ossessione per le apparenze e le preoccupazioni di 'cosa direbbero di te se si sapesse...' possono essere di buon grado imputate d'essere l'origine della maggior parte delle paure di Giulia (non che questo, ai miei occhi, l'assolva in alcun modo dal vivere una vita del tutto passiva). Anche il suo personaggio suscita abbastanza antipatia, anzi, forse nel suo caso, è più un fastidio odioso.
Chi manca? Silvia. Chi è Silvia? Spiegarlo sarebbe difficile, ci si dovrebbe soffermare su un paio di punti che però, come dire, rivelerebbero troppo.
Alla fine Emanuele ci spiegherà tutto, perché non è tutto così facile, e questa, come vi dicevo, non è affatto solo l'ennesima storia di tradimenti.
"L'amore addosso" per me è soprattutto una storia che ci può insegnare come i segreti, anche quelli piccoli, anche quelli che sembrano poco importanti, influiscano sulla nostra vita in maniera inaspettata. E di come quelli grandi, molto spesso, rischino di distruggercela del tutto. Senza che ce ne accorgiamo, inconsciamente, essi scavano nella nostra volontà, nel nostro modo di vedere le cose, e ci creano tunnel attraverso i quali è difficile procedere e vederne una via di uscita.
Nell'aver cercato di non essere troppo di parte, spero di non aver fatto il torto di non aver sufficientemente messo in risalto le parti più belle del libro.
Tra cui, quelle in cui è la voce dell'autrice stessa a parlarci, direttamente. A farci soffermare un attimo, in mezzo alla bufera di emozioni che ci suscitano sempre le sue storie, per riflettere su quanto ogni pensiero, ogni sentimento sia prezioso.

Una domanda all'autrice (chissà se ci risponderà): 
La figura della madre di Giulia è ispirata a qualcuno che conosci, vero?
Io penso di sì.

E un suggerimento, anche se penso non sia nello stile di Sara  creare 'sequel': un bel "l'amore addosso 2" che ci racconti tutta la storia, dall'inizio, dal punto di vista di Emanuele e magari anche il seguito con il piccolo tesoro riscoperto?
A me piacerebbe tanto leggerlo.

Cosa dite, mi vengono meglio le recensioni su libri italiani o su quelli stranieri?
Mah!
Fatemi sapere cosa ne pensate
Natascia Mameli


CORSO DE STEFANIS 55 R
16139
GENOVA
tel 010815182

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