mercoledì 18 maggio 2016

[Dal libro che sto leggendo] Maestra

Lisa Hilton
Fonte: Buzznews

E diciamocelo non poteva andarmi tutto bene! Fra gli arrivi di Maggio c'è anche "Maestra", volume che, a detta delle testate internazionali, ha fatto impazzire l'America da quando è uscito lì il 19 aprile scorso. In Italia è uscito il 4 Maggio e io lo avevo prenotato e mi è arrivato poco dopo. Ora, come dice Librangolo acuto, avrei dovuto sentire odor di sòla dal fatto che il The best Amazon Book di Aprile riportava le recensioni entusiastiche di Vogue e anche di Grazia (UK) - che manco lo sapevo che ci fosse una versione UK di Grazia!- insieme a quelle dei vari giornali. E invece no, in barba a qualsiasi criterio di scelta ponderata, io l'ho ordinato e la sòla è stata servita.

Lei, che per la maggior parte del libro si fa chiamare Laureen, è una giovane assistente che lavora in una galleria d'arte chic ma piccola. Bella ma si veste come una nonna, dopo tre anni - manco ne avesse passati dieci in quel posto - si trova ancora a fare lavori di basso profilo finché un giorno, cercando notizie su un quadro che verrà messo all'asta fra un post e che si dice essere uno Stubbs, viene licenziata per non aver lasciato perdere come le era stato suggerito. Nel frattempo, ha cominciato una seconda carriera, ovvero quella delle ragazze dello Champagne Bar di Londra che fanno compagnia ai clienti invogliandolo a spendere cifre spaventose per offrir loro da bere. Poi un cliente che la invita a fare una gita nella Francia del Sud, un morto, la fuga.

Ora, nelle descrizioni e negli stralci delle recensioni si legge che è un thriller, se così fosse Dan Brown è un genio, che è erotico, è - in alcuni punti - porno soft, di amore manco l'ombra, lati oscuri, ben pochi. "Ma allora che c'è qua dentro?" Tante, ma tante tante, marche di gioielli, scarpe, borse, perfino si parla del sito Trenitalia. Ci sono un sacco di luoghi comuni tipo "se girando per Roma la piazza vicino al ristorante è sporca, il locale sarà eccezionale" (???!!!). Insomma, dita mozzate vispe a parte, è veramente un disastro totale.
Ne riparleremo in recensione. 
Buone letture,
Simona Scravaglieri

Prologo


Lunghi orli e tacchi aggressivi frusciavano e ticchettavano sul parquet. Arrivammo a una porta a doppio battente in fondo al corridoio e il brusio ovattato ci annunciò che gli uomini erano già dentro. La sala illuminata dalle candele, era arredata con divani e sedie da pranzo, inframmezzati da tavolini. Gli uomini avevano pigiami neri di seta spessa, giacche con alamari la cui stoffa sfavillante creava un contrasto con le camicie inamidate.
La luce delle candele faceva brillare qua e là, con guizzi d'oro, un grosso gemello o un orologio sottile ed emergere da sotto un vistoso fazzoletto di seta un monogramma ricamato. Se i particolari non fossero stati così perfetti sarebbe sembrata una situazione stupida e troppo teatrale; ma ero letteralmente ipnotizzata, il cuore mi batteva a un ritmo lento e profondo. Yvette fu avvicinata da un uomo con una penna di pavone fissata alla manica. Mentre si allontanava con lui, alzai lo sguardo e vidi un altro che veniva verso di me; sul risvolto della giacca aveva una gardenia uguale alla mia.
« Quindi funziona così? »
« Mentre mangiamo, sì. Dopo si potrà scegliere. Bonsoir.»
«Bonsoir.»
Era alto e magro, ma il suo corpo era più giovane del viso che appariva piuttosto duro e segnato, i capelli brizzolati tirati indietro sulla fronte alta, gli occhi grandi e le palpebre leggermente cadenti, come un santo bizantino. Mi condusse sul divano, aspettò che mi sedessi e mi porse un calice di vino bianco dall'aroma pulito con sentori di selce. Era una formalità artificiosa, che tuttavia riuscì ad intrigarmi. Julien evidentemente apprezzava il piacere dell'attesa.




Questo pezzo è tratto da:

Maestra
Lisa Hilton
Longanesi editore, Ed. 2016
Traduzione di Giorgio Testa
Collana "La gaja scienza"
Prezzo 16,90€


   

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