martedì 20 dicembre 2016

For Whom The Jingle Bell Tolls - Il natale delle riletture e dell'odio...


Toh! Un post sul natale della lettrice sconclusionata! ALT! Piano con le facili associazioni! Essendo facente parte del gruppo colorato e organizzato delle BookBloggerBlabbering ho scelto di aderire ad un calendario in versione "smart" di Natale scegliendo di parlare di letture non natalizie. In fondo vi metto i blog che hanno aderito perché possiate ritrovare gli articoli...e, ora, cominciamo che sennò si fa tardi e poi c'è traffico, non si trova posto e le librerie chiudono magari per l'ora di chiusura...

E siamo di nuovo a Natale, sembra ieri che scrivevo e mi organizzavo per l'altro! C'è gente che ama il natale alla follia, riempie casa di decorazioni di ogni genere, mentre io, con tutta la buona volontà, non riesco a trovare una striscia a led adattabile al grosso finestrone che ho a casa e che non servirebbe solo in periodo festivo ma per tutto l'anno! Dico, non è un'ingiustizia?! E poi parenti in visita che riempiono le scale condominiali di urla a tutte le ore, chiacchiere che si sentono attraverso i muri, gente che decora i terrazzi con improbabili colori che fanno a cazzotti con tutto, persino con lo stile del palazzo o che si accendono e si spengono con dei ritmi tali che sarebbero capaci di farti venire le convulsioni! Ecco, io non sono un animale da Natale oramai da qualche anno... per me il Natale è silenzio e coccole, quelle che mi faccio con i gatti, fatto di candele sul camino acceso, un bel libro, magari un bel classico e una bella tazza di tè.


Che poi se una dovesse andare a rileggere le storie di Natale pure lì qualcosa avrei da ridire. Perché in un mondo di tutti buoni, che cosa si potrebbe scrivere per fare arte? Saremmo tutti coinvolti da storie di sofferenze immaginarie e tristezze di poco conto e sapete che noia? E infatti, spesso e volentieri rileggo libri che mi sono piaciuti ma dove, spesso, il Natale è bandito, non perché io sia una cattiva persona, ma solo perché spesso trovo le storie legate a questo periodo estremamente stucchevoli. Tra le riletture di quest'anno ci saranno sicuramente "Storie di fantasmi per il dopocena" di cui vi ho parlato nella casella di ieri su "Impressions chosen from another time" di Ophelina dove l'ironia pungente di Jerome, prende in giro il nostro essere infinitamente creduloni quando di parla di superstizioni e di cose che non capiamo come i fantasmi.

Insieme a questo, un'altra rilettura interessante e divertente è sicuramente "Il circolo Pickwick" di Charles Dickens, riletto quest'anno dopo tanti anni e finalmente compreso. Nel mondo londinese nasce un circolo intitolato all'esimio professor Pickwick che si propone di studiare e sondare quelli che sono i comportamenti usuali della società inglese in alcune situazioni di vario genere. In particolare in questo periodo, dove tutti hanno un'opinione politica su tutto (referendum sì o no, e mi piace il premier, no io lo odio ma il ministro della cultura no... e via dicendo, basta aprire uno qualunque dei social per rendersene conto!) è particolarmente interessante leggere uno dei primi capitoli del romanzo in cui si parla del comportamento nel periodo delle elezioni. Trovo che sia straordinariamente attuale osservare quella contrapposizione di fazioni rispetto a quella che c'è oggi. 

E se poi volessimo andar oltre? Se la riflessione non si fermasse solo alla situazione contingente? Perché in fondo non è solo quello che contestiamo che fa di noi quello che siamo. Noi siamo l'insieme un un "tutto" generale, decisamente più ampio e forse più complesso. E allora per imparare a guardarci da fuori potremmo far ricorso a Cortázar e le immagini create dal suo Lucas che tra un racconto e l'altro ci porta a riflettere partendo dai suoi pesciolini dorati, inventati dal potere che vuole tenere buono il popolo fino al nostro rapporto con il mondo, magari dal letto di un'ospedale, passando per situazioni che sembrano paradossali ma in fondo sono molto più verosimili di quanto ci aspettiamo. Il libro è "Un certo Lucas". Una scrittura lucida, presente con un ritmo deciso e che quindi non annoia. Cambi di immagini repentine passando da un racconto ad un altro e con Julio e Lucas, vi assicuro che è difficile annoiarsi!

Ma poi perché limitarsi ad una visione generale se poi possiamo averne una più particolareggiata? E' di quest'anno, se non sbaglio, la messa in onda del film che si ispira al famosissimo "Il condominio" ballardiano. Se siamo decisamente temerari questa è sicuramente la lettura che fa per noi e soprattutto, se siamo abbastanza fortunati da avere condomini che leggono e che conoscono Ballard, vedendoci girare con il libro in mano, sapranno di dover stare decisamente attenti a non disturbarvi! Il concetto è che quando porti il mondo dentro uno spazio ristretto anche la più piccola rivolta sociale sembra una grande rivoluzione. Ma il rapporto di classe, la descrizione minuziosa di come ci comportiamo a seconda del gruppo sociale cui apparteniamo è talmente chiara e raffinata che solo lui ha potuto in tanto. Tanto che ho cominciato a vedere i primi tre minuti del famoso film per poi scegliere di non finire di guardarlo, perché non mi voglio rovinare il ricordo delle riletture fatte in passato.


Avevamo detto riletture eh? Rimaniamo in tema? Distopico, giallo, spy story e chi più ne ha più ne metta. E la cosa interessante è che sebbene diviso in tre grossi volumi, sebbene sia un genere ben definito a cui molti hanno detto - Ma, sai, io questo genere non lo leggo!- una volta iniziato nessuno è riuscito a smettere fino alla fine. E' una trilogia, non YA,  per adulti ed è chiamata "La trilogia del Silo". E' composta di tre volumi, Wool, Shift e Dust e crea dipendenza - infatti io aspetto il 2017 per il film di cui si parla da parecchio!
Attenzione, fra primo e secondo volume sembra ci sia una differenza abissale perché finito Wool vi aspetterete qualcosa che vi dovrete guadagnare in Shift che inizia anni prima rispetto al tempo presente che avete conosciuto.
Si chiama "La trilogia del Silo" perché siamo in un mondo distrutto dalla guerra atomica, dove solo una piccolissima porzione della popolazione si è salvata, sopravvivendo in un silo interrato. Non siamo molto lontani dal condominio ballardiano, in questo caso chi sta su è un impiegato o un amministrativo, al centro c'è il reparto tecnologico e in basso il popolo produttore. Ora mettiamo un gruppo di uomini un una struttura chiusa con 140 piani il cui unico mezzo di spostamento da un piano all'altro è una scala a chiocciola... cosa può succedere?  Non ve lo dico, perché dovete leggerlo ma, agli elementi che sono sicuramente un indizio, posso aggiungerne un altro. Wool si apre con una scena in cui lo sceriffo del silo chiede di chiamare il sindaco e dice di "voler uscire". Voler uscire significa dover indossare una tuta e avere in dotazione una serie di prodotti di pulizia, ma anche andare in contro alla morte perché la tuta si deteriora e quindi l'inquinamento acido non permetterà la respirazione e la persona morirà senza ombra di dubbio. Ma torniamo un pochino indietro: prodotti di pulizia? Sì, lo so che vi è caduto l'occhio su questa cosa! Ad ogni condannato ad uscire viene chiesto di pulire le lenti che permettono a chi sta all'interno di vedere il panorama fuori. Ma chi, condannato a morte, lo farebbe? Vi stupirà, tutti i condannati lo fanno anche se, prima dell'apertura delle porte, tutti dicano che non sarà così... a voi scoprire il perché!


Se poi invece il Natale sarà tranquillo, allora prendete una bella tazza di tè una coperta, accendete un paio di candele -che fanno sempre atmosfera- e lasciatevi l'opportunità di fare due sane risate alla faccia dei libri e degli scrittori. Perché in fondo noi i libri li leggiamo, ma non sempre sappiamo da dove vengono, e allora diamoci l'opportunità di ridere delle caustiche affermazioni dei vari scrittori nei confronti di quelli che per questioni di fama, giusta o no, erano considerati più bravi di loro... Un po' come Vidal  che, alla morte di Capote, diceva "è un'ottima cosa per la sua carriera!", così ci sono milioni di altre affermazioni di questo genere su cui e di cui ridere. Un po' perché se il Natale ci rende tutti un po' uguali, davanti agli immancabili cenoni e nelle case addobbate di lucette, anche gli scrittori sono umani e anche loro vivono le nostre stesse emozioni, anche l'invidia e la gelosia (vedi Easton Ellis vs Wallace!). Il libro è "Nemici di penna" ed è una delle tante chicche di Editrice Bibliografica!



Ridere degli scrittori e dei libri si può anche con la bellissima "Controstoria della letteratura italiana attraverso i rifiuti" di Gian Carlo Ferretti in "Siamo spiacenti" dove stiamo leggendo sì la storia dell'editoria -notare Ferretti non è proprio l'ultimo degli arrivati, ma il suo altro libro ufficiale e pubblicato da Einaudi sulla storia della letteratura è studiato all'università!-, ma in maniera diversa dal solito. Avrete l'opportunità di leggere di libri come non avete mai fatto. In un discorso decisamente scorrevole si parte dalla letteratura della fine del periodo fascista per arrivare ai giorni nostri (tra gli ultimi troverete Saviano e Camilleri) con un racconto pieno di spunti e di ironia... e anche della speranza, perché siamo a Natale e bisogna sempre sperare in qualcosa! E in questo caso Ferretti dice che, la storia insegna, che per i veri capolavori c'è sempre una provvidenza che prima o poi li porterà al grande pubblico. E' un titolo da non trascurare, mi ringrazierete!

Ecco, questa è una lista piccola piccola delle cose che si potrebbero leggere a Natale e che non sono "natalizie", quindi se, come per me, per voi questo è un periodo dove la lucetta non vi commuove ma il suo lampeggiare vi urta, anche un po' tanto, tranquilli un rimedio c'è... Focalizzate 1984 di Orwell-> fate il vostro momento d'odio focalizzandovi sulle lucette perché si fulmino-> aprite un libro che non sia sdolcinato e avrete un Natale decisamente diverso (cenone a parte perché credo che a quello non potremo sfuggire...).

Calendario FOR WHOM THE JINGLE BELL TOLLS, con tutti gli appuntamenti:

Buone letture e buone feste,
Simona Scravaglieri

2 commenti:

  1. occavolo, ho appena scoperto di essere un animale da natale XD a inizio dicembre ho riempito casa di decorazioni e addobbi e l'albero è una delle cose che più mi piace fare di tuuutto l'inverno! sopratutto metterci i pacchettini sotto e giocarci con camilla XD

    bell'elenco di letture, in ogni caso!
    io, nonostante tutto, non leggo roba a tema natalizio di solito, ma in questi giorni mi sto sfondando di fumetti più del solito... vale lo stesso? XD

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    Risposte
    1. E vabbè non si può aver tutto dalla vita! :D Diciamo che tu fai anche la mia parte, così il danno si divide per due, ci stai?

      Se i fumetti sono natalizi certamente sì... io invece sto facendo a cazzotti con la Thomas, ma se mi danno pace e mi fanno leggere mi mancano meno di 100 pagine all'alba!

      :*

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