lunedì 11 luglio 2016

Diario di un mese di libri... Giugno 2016

Fonte: Geek and Sundry

Libri comprati:

"La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta", Noel Riley Fich - Il saggiatore
"Shakespeare and Company", Sylvia Beach -  Sylvestre Bonnard Editore 
"Truman Capote. Dove diversi amici, nemici, conoscenti e detrattori ricordano la sua vita turbolenta", George Plimpton - Garzanti
"Margehrita Sarfatti. La regina dell'arte  nell'Italia fascista", Rachele Ferrario - Mondadori Editore  
"Un incontro casuale", Rachel Cohen - Adelphi

Libri regalati
"Mailand" Nicola Pezzoli, Neo Edizioni (Maggio)
"Grandi MomentiFranz Krauspenhaar, Neo Edizioni (Maggio)


Libri letti

"Il segreto di Lady Audley", Mary Elizabeth Braddon -  Fazi Editore
"Esecuzioni a distanza", William Langewiesche -  Adelphi
"Il dio del massacro", Yasmina Reza -  Adelphi
"Americane avventurose", Cristina Stefano - Adelphi
"La memoria", Giovanni Battista Angioletti - Bompiani Editore
"Senza nome", Wilkie Collins - Fazi Editore (finito luglio)
"Monsieru Ibrahim e i fiori del corano", Éric-Emmanuel Schmitt - Edizioni E/O (Finito luglio)

Libri in lettura

"Gli ultimi eretici", Vasile Ernu- Hacca Edizioni (in lettura)
"Città in fiamme", Garth Risk Hallbergh - Mondadori Editore (in lettura)
"Alla ricerca del tempo perduto Vol.1: Dalla Parte di Swann", Marcel Proust - Mondadori Editore (in lettura)



Innanzitutto vorrei farvi notare quanto sono stata brava, vero? No, ditelo che siete stupiti! Fissate questa emozione dentro di voi e non lasciatela andare perché Luglio sarà tuuuuuutta n'altra cosa! Beh? Che è quella faccia? Guardate che vi vedo eh! Sono una lettrice, anche una blogger ma non sono una santa! Poi è stato il mio compleanno, poi mi hanno regalato dei buoni... e uscivo da una settimana pesante. Una donna ogni tanto se lo dovrà pur fare un regalino no?
Comunque ricordo che questa sera a mezzanotte si chiude il concorso #regalamiunracconto con cui credo di aver un po' stressato tutti, qualche racconto è arrivato e non credo che dovrò fare la scelta fra più di dieci racconti, quindi li vedrete tutti pubblicati se i loro autori me lo permetteranno. Ce n'è uno che è un po' reticente, ma passerò a gentili azioni di intimidazione... tranquilli! 

Detto questo il BookClub Klamm si è nuovamente riunito, stavolta alla casa "baltica" di Maria, con una signora cena "baltica" che ci ha reso "balticamente" sazi. Chissà di che avremo "balticamente" parlato eh? Ma di "Anime baltiche"! E visto che in questo periodo siamo un po' sfortunati, mancava qualche elemento importante, tipo Librinvaligia stoppata da un improvviso impegno, Il tè tostato bloccata al lavoro e per Fabio non ricordo il motivo ma l'autore è ancora troppo vivo per stargli simpatico! In compenso abbiamo guadagnato la presenza di Pino de "I fiori del peggio". Tre persone che avevano finito Anime Baltiche e tre punti di vista diversi: Librangolo Acuto non è riuscita a farsi prendere dal libro che ci faceva notare che, non conoscendo la storia di quelle zone, il tutto appare come un mero elenco di vite e di esperienze. Per Maria invece la questione è proprio che quelle storie appartengono a periodi che conosce e, quindi, le sono piaciute queste storie mentre, per la sottoscritta, "Storie sì, raccolta no" perché la foto di gruppo di queste biografie scritte in tempi diversi e con registri narrativi differenti, secondo me, fanno un po' a cazzotti l'una con l'altra inserite insieme in una raccolta. Vi rimando alla recensione per approfondire il mio pensiero in merito. Poi le discussioni sono virate come al solito su altri 1.500 libri diversi, non c'era nemmeno Sperduti, con i gattini per contenere "aride" discussioni, che era in tour per il suo nuovo libro bello bellissimo "Sottrazione" e, anche se non ci siamo accapigliati, è mancata una voce importante del nostro gruppo.

Detto questo mi sono parecchio impegnata per tirar fuori il cruciverba di Luglio, quindi domani, Martedì 12 luglio,  vedete di darmi soddisfazione, mentite dicendo "Ahhh ma come è difficile questo cruciverba!" (grazie, grazie!). E, in fondo a questo post, trovate la soluzione di quello di giugno - mamma come sono brava eh? -.

Detto questo passiamo ai libri comprati, arrivati e letti. Il mese di Giugno e i primi giorni di Luglio sono stati una vera svolta per me. Tre titoli che cercavo finalmente sono nelle mie mani e due di questi sono un saggio, "La libraia di Joyce. Sylvia Beach e la generazione perduta" di Noel Riley Fitch (Il saggiatore) e gli scritti contenuti in una raccolta intitolata:  "Shakespeare and Company" di Sylvia Beach (Edizioni Sylvestre Bonnard). Sono stati a lungo introvabili, c'erano poche copie e io arrivavo sempre tardi per potermele accaparrare e, invece, nella mia ricorrente ricerca annuale - sì periodicamente io cerco libri che sono difficilmente reperibili, sia mai che ce ne sia una copia acquistabile!- del libro che è arrivato a Luglio sono improvvisamente spuntate fuori le segnalazioni che erano disponibili a prezzi relativamente contenuti. 
Shakespeare and Company è la librerie sulla quale, negli ultimi anni, si sono scritte più castronerie, non tanto su Sylvia Beach, ma proprio sulla libreria stessa; molti confondono l'attuale libreria Shakesperare&Co con quella originale, aperta inizialmente in Rue de Dupuytren e successivamente spostata a Rue de l'Odèon vicino a quella della compagna della Becah, Adrienne Monnieur, che si chiamava "La maison des amies des livres".  Giusto per darvi un'idea dei cambiamenti vi metto una bella foto di oggi e di ieri: dove c'era la storica libreria della Monnier che rimase aperta sempre, anche durante la seconda guerra mondiale, c'è un ristorante, mentre un nuovo negozio si sta aprendo nella vera e propria sede della librerie della Beach. Di targhe, un cartellone o anche una freccia giusto per dire che, quello che è oggi la letteratura, un po' lo deve a quei due luoghi, manco l'ombra...


Perchè queste due donne sono importanti? Perché con il loro lavoro hanno permesso ai lettori di avere la possibilità non solo di leggere i classici, ma anche di sperimentare le nuove correnti; hanno dato l'opportunità a chi non poteva permetterselo, e in questa categoria rientrano anche tanti autori e artisti del periodo, di non dover per forza comprare libri ma di averli in prestito diventando, nei periodi più critici, più bibliotecarie che libraie. Hanno ceduto i loro spazi per fare incontri fra autori, hanno finanziato iniziative che permettevano alle nuove leve di sperimentarsi su nuovi linguaggi e infine, sono state anche editrici entusiaste e appassionate di tanti libri, più la Monnier che la Beach, che hanno permesso ad autori tipo, uno a caso, Joyce di farsi conoscere e apprezzare dal grande pubblico. Vivono un periodo d'oro di Parigi, quello degli inizi del 1900, che diventa capitale culturale per due motivi principali: il cambio favorevole che permetteva, ad esempio agli americani, di vivere meglio che in America e la libertà di professare il proprio credo e soprattutto il proprio amore. Una storia appassionata come quella che ci fu fra la Beach e la Monnier o tra la Stein e la Toklas, in altri posti del mondo, non si sarebbe potuta vivere con tanta libertà proprio come succedeva nella Parigi di allora. Sicuramente oggi non sarebbero molto contente di sapere che le loro figure vengono trattate separatamente e si tenta di dare risalto ad una a discapito dell'altra e viceversa, ma non ci possiamo fare nulla. Io avevo già letto "Rue de L'Odèon. La libreria che ha fatto il novecento" di :DuePunti Edizioni che è la raccolta delle lettere, delle presentazioni e degli appunti della Monnier e la Beach ha fatto una cosa simile nel suo libro dedicato alla sua libreria. Tra le chicche che mi è capitato di leggere nell'introduzione del saggio c'è la malsana, per la Beach, e divertente, per noi, abitudine di Joyce di continuare a scrivere cose su cose nei pezzi che invece gli venivano inviati per essere corretti. Così l'Ulisse crebbe in maniera esponenziale e, la prima pubblicazione, aveva un numero elevatissimo di refusi. Per le altre dovete aspettare che io finisca di leggerli!

Sempre correlato a questo tema ma è un regalo per il prossimo compleanno di Librangolo Acuto, è stato l'acquisto di "Un incontro casuale" di Rachel Cohen (Adelphi) libro stupendo che attraverso gli incontri, dal 1850 fino al 1960, ripercorre 100 anni di storie di artisti americani. È un libro appassionato e puntuale che ti coinvolge sin da subito. Ricordo di averlo comprato nella mia prima uscita da casa da sola in macchina dopo essere stata chiusa in casa per due mesi mesi a causa dell'anemia. Beh quella volta sono andata in libreria, "come te poi sbajà" dicono a Roma, e sono tornata con questo libro venduto a prezzo stracciato perché un po' distrutto. Volevo davvero solo leggere l'inizio, e invece l'ho finito nel giro di un paio di giorni tanto mi è piaciuto. L'altro, "Margherita Sarfatti. La regina dell'arte  nell'Italia fascista" di Rachele Ferrario, è un libro che invece io ho visto a Dicembre di sfuggita e ho comprato a Gennaio perché mi interessava una biografia su questa donna che non è solo, come dice il titolo, "La regina dell'arte nell'Italia fascista" ma è proprio colei che ha fatto di Mussolini il Duce. Cosa è rara leggere ma la "figura del Duce" è stata creata a tavolino con l'utilizzo dei media come gli articoli per le riviste americane e inglesi che lei scriveva e faceva firmare a lui, fino alla pubblicazione di "Dux" nel 1925 e successivamente ritradotto per essere distribuito in 18 paesi compresa la Turchia e il il Giappone. In Italia venne concessa la pubblicazione a Mondadori ma solo dopo aver censurato alcuni pezzi che sarebbero stati compromettenti per Mussolini (pare fossero resoconti di incontri dove era presente Margherita e che avrebbero fatto capire alla moglie che era la sua amante). Buona parte della storia "editoriale e giornalistica" di Margherita la conosco attraverso un saggio uscito tre anni fa che si chiama "Mussolini censore" di Guido Bonsaver pubblicato da Laterza e che è altrettanto eccezionale come quello della Cohen.

Invece il libro "Truman Capote. Dove diversi amici, nemici, conoscenti e detrattori ricordano la sua vita turbolenta"di George Plimpton è andato alla vincitrice, Claudia di "A Clacca piace leggere", che ha risolto per prima il cruciverba del mese di giugno. Era un libro nella mia whislist che ha attirato la mia attenzione per la stupenda copertina e anche questa è una biografia, sì diciamo che ora mi rendo conto che Giugno è stato il mese delle biografie, poi però ero stata attratta da questo pezzo riportato nella descrizione del contenuto del libro:

A lui si deve l’invenzione dell’intervista come genere letterario, e le sue inchieste e i suoi libri restano memorabili per i lettori almeno quanto lo erano per i fortunati partecipanti le feste esclusive che per decenni ha ospitato nel suo appartamento dell’Upper East Side newyorkese.

Oltretutto poco prima chi scrive descrive l'autore di questa biografica come un grande scrittore ma anche "Eccentrico e perfido, aristocratico e curioso di tutto". Ora io, povera lettrice, che ho goduto da matti a leggere il libro di Giulio Passerini "Nemici di penna" potevo non appuntarmelo?  Non si poteva non wishlistarlo almeno!

Tra i libri arrivati a Maggio avevo dimenticato i due libri Neo Edizioni. Dimenticanza che fa di me una bruttissima persona, anche perché "Mailand" è il terzo capitolo della serie dedicata a Corradino. I libri non necessariamente vanno letti in sequenza, non vi farete spoiler tranquilli, ma, e qui vi dovete fidare, dovete comunque leggere "Quattro soli a motore" perché solo così conoscerete la vera anima di Corradino e del suo autore. Non ho ancora letto Mailand - l'ho detto che sono una brutta persona? -. Io ho un problema con questa serie che si è già verificato anche con "Chiudi gli occhi e guarda", che poi mi è piaciuto molto, ovvero che temo sempre che il libro successivo non mi piaccia. Capita anche a voi? A me per ora solo con Pezzoli e la spiegazione che mi sono data è che tengo talmente tanto al primo libro che mi sale l'ansia ogni volte che Pezzoli scrive su di lui!
Invece, "Grandi Momenti" di Franz Krauspenhaar, l'ho accolto perché ha la descrizione più surreale che mi sia capitata negli ultimi anni: il protagonista Franco Scelsit, che la scheda precisa essere un appassionato degli anni '60 vive una vita al limite e spericolata finché un infarto non lo ferma. I grandi momenti della sua vita li ricorda in ospedale condividendoli con i compagni di malattia. Questo detto in estrema sintesi, ma se guardate la sua scheda anche voi sarete curiosi come me!

Per quanto riguarda i libri letti, invece, questo mese posso ritenermi decisamente soddisfatta non tanto del numero quanto dei contenuti. Con la Braddon e il suo "Il segreto di Lady Audley" ho avuto qualche problema per alcune pagine, ma il mistero e la storia reggono decisamente bene, lei sa il fatto suo in fatto di scrittura e sicuramente è stata una bella scoperta. Peccato che di suo ci sia molto poco in italiano, sono sulle tracce di un volume che racchiude i racconti di più scrittori ma non ho trovato altro. Poi in un week end in cui volevo leggere libri che potevo finire in giornata, ho letto i due volumetti di Adelphi: "Esecuzioni a distanza" di William Langewiesche e "Il dio del massacro" di Yasmina Reza. Il primo mi è veramente piaciuto ho empatizzato con il tiratore scelto del primo saggio e anche con gli intervistati del secondo. Ti modificano lo sguardo verso il mondo le storie come queste e "male necessario" prende tutta unaltra accezione. Che poi forse non è proprio così, io, il male necessario, non lo giustifico manco quando è necessario ma non faccio quel lavoro e non devo rispondere ad un ordine. L'altro lato della medaglia è che se non ci fossero persone come loro, nessuno vivrebbe tranquillo, e fra un po', con l'automazione delle azioni di combattimento, anche l'ultimo barlume di dubbio che viene premendo un grilletto quando sei davanti ad una vita che stai per uccidere, verrà annullato da un bottone in una stanza che magari sta nella ridente campagna americana con i bambini che si intravedono giocare dalla finestra in un bel prato tagliato all'inglese in una bella e soleggiata giornata. Pure lì qualcuno penserà che premerlo stroncherà delle vite? Non so, sinceramente.
Per quanto riguarda  invece il "Il dio del massacro" invece ho apprezzato la costruzione del dialogo che tende a smantellare l'impianto perbenista della società ma devo ammettere che forse il testo è più da recitare che da leggere. La concitazione del clou del dialogo di queste due coppie, nonostante il crescendo di interruzioni, di casi estremi, di offese non rende fino in fondo la scena. Quindi il concetto funziona: due coppie si incontrano perché i loro figli si sono azzuffati e per la precisione la coppia ospite si sta scusando perché il proprio pargolo ha menato all'altro con una mazza. I genitori della vittima prima ringraziano e poi pretendono che l'aggressore si scusi, non prendendo in considerazione che il proprio figlio possa aver fatto qualcosa per istigare la risposta dell'altro. Il padre dell'aggressore, fra una telefonata e l'altra dall'ufficio, difende il figlio, la madre si sente male mentre quella della vittima si indispettisce e il marito cerca un punto d'incontro. La contesa a questo punto fa diventare volta per volta ogni protagonista aggressivo, remissivo e via dicendo scoprendo le carte di ogni personaggio e la propria rabbia repressa. E' sicuramente un'opera da conoscere, anche se, come ho detto, secondo me, renderebbe meglio in scena.

Sempre stesso editore, Adelphi. La fatina delle letture a suo tempo mi aveva detto che questo libro per lei era bellissimo poi, il mese scorso, mentre stavamo parlando su twitter delle nostre impressioni su "Anime baltiche" Glolibri una ragazza che seguo con interesse ha detto che questo titolo, "Americane avventurose" di Cristina Stefano le era molto piaciuto. Ero sul letto, mi sono girata e ho scoperto che lo avevo fra i libri sul comodino e allora mi sono detta:" Quale occasione migliore?". Detto fatto, letto con molto piacere. Ho scoperto persino colei che ha inventato il country style. Libro effettivamente godibilissimo, si parla di tutte figure minori della storia ma che hanno vissuto la loro vita al massimo. Un bel libro cui ripensare e da leggere nei momenti no, perché sa darti la carica.

Con il finire del mese ho anche finalmente finito "La memoria" di Giovanni Battista Angioletti. È sicuramente stato interessante nel suo insieme ma la lettura è stata rallentata. Odio le scritture ad elenchi perchè mi annoiano mortalmente e, infatti, ogni due pagine a me veniva sonno, che non è incoraggiante. Dall'altro lato passare in rassegna la vita della Milano degli inizi del '900 mi ha dato l'opportunità di vedere una vita che conoscevo poco. Le classi, le lotte operaie, gli approcci degli italiani alla ricerca di una identità nel nuovo secolo mi hanno ricordato due libri: "Scritti Corsari" di Pasolini e "Cupo tempo gentile" di Umberto Piersanti. Entrambi analizzano i comportamenti italiani, il loro lasciarsi andare al consumismo e alla mentalità del gruppo che annulla l'identità e i valori del singolo. E, come sempre, mi capita di pensare che noi siamo così da sempre e non da ora e manco da dieci anni e un po' mi scoccia pensare che in fondo non ci siamo evoluti e cerco sempre di troavre punti di riferimento che mettano in dubbio questo mio pensiero. In compenso finire mi ha permesso di vedere lo strega nascosto in lui e, in fondo, avevano ragione gli amici della Bellonci. In questo caso, come detto nella recensione, siamo allo Strega del 1949 e con Paolacheprimaopoiloapreilblog, proseguiamo alla ricerca di Pavese e del suo libro premiato con lo Strega del 1950!

Meno male che sono stata brava e ho comprato pochi libri eh? Beh dai vi è andata bene, pensate al prossimo in cui ci saranno i libri che venerdì ho comperato al mercatino eh? (*risata diabolica*). Per questo mensile è veramente tutto e io vi auguro buona giornata e buona fortuna per il cruciverba e a chi vuole mandare il racconto sul killer vegano - entro mezzanotte mi raccomando!!!-. Vi lascio con la soluzione del cruciverba del mese precedente!
Buone letture,
Simona Scravaglieri






Si ricorda che questo cruciverba è opera di Simona Scravaglieri per Letture Sconclusionate
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4 commenti:

  1. La libraia di Joyce di Noel Riley Fitch e Shakespeare and Company di Sylvia Beach sono due libri che mi hanno appassionato moltissimo. Ricordo un afoso giro parigino nel bel mezzo di agosto sulle tracce di Adrienne Monnieur e Sylvia Beach. Giro per lo più inutile, visto che di quei meravigliosi anni, come hai già scritto tu, sono rimaste solo un paio di targhe nella città.
    L’attuale Shakesperare&Co è comunque una bella libreria, gestita da ragazze molto gentili e molto attive in quanto ad organizzazione di eventi. Il marketing, poi, fa il resto.
    Mi spiace aver saltato l’incontro fu Klamm dopo avervi inflitto la lettura delle anime baltiche. E, soprattutto, mi spiace aver saltato la cena. Però, dai, se non fosse stato per me, quando avreste avuto l’occasione di testare una cena baltica, amorevolmente cucinata dalla baltica Maria?

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    1. Guarda che a me non hai "inflitto" alcunché, il libro lo avevo già preso e quindi avevo già intenzione di leggerlo! :D
      Ohhh finalmente qualcuna che condivide le mie passioni... ti manda la Monnier di :DuePunti che ha chiuso lo scorso anno, ma il libro si trova ancora in giro eh!
      Per l'incontro, pare che questo libro sia dannato, non riusciamo a parlarne tutte e quattro insieme, quindi la prossima volta non diciamo nulla, facciamo le vaghe... ci vediamo per vita e destino e, mentre il fato si distrae, ci facciamo due chiacchiere su Brokken eh? :D
      Buon inizio di settimana mia cara! Simo

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    2. Lessi pure il libro edito da :DuePuntiEdizioni (acquistato direttamente dalla casa editrice che me lo spedì con un bel piego di libri; miracolosamente, impiegò solo 4 giorni ad arrivare!). Onestamente non mi colpì molto. Ma considera che lo lessi dopo aver fatto fuori i precedenti. Per quanto mi riguarda, sono stata folgorata dal saggio di Noel Riley Fich. Ma tornerò a leggere le tue considerazioni a lettura ultimata.

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    3. Va benissimo, è un vero peccato che ci sia così poco pubblicato in materia in lingua italiana, i migliori saggi/libri sono tutti in lingua inglese... Comunque sì, ne riparliamo volentieri, questo è un argomento che mi appassiona particolarmente! C'è anche il libro della Cohen, se non lo hai letto eh!! :)

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