lunedì 29 febbraio 2016

Le letture della centuriona: "al di là del buio", Hilary Mantel

Ma oggi è lunedì?? Lo so che ve lo state domandando! Ma io a questo spazio ci penso da parecchio. Volevo uno spazio dedicato ai lettori e anche a me dove qualcun altro consigliasse libri. Il problema è che io cercavo un tipo di libraio in particolare che avesse pareri netti, definiti. E non sempre è così facile. Natascia, che ho incontrato qualche tempo fa - più o meno a Settembre - su Facebook corrisponde perfettamente a quello che immaginavo per questo spazio. Lettrice assidua e appassionata è sempre disposta al confronto e al consiglio. Quindi chi meglio di lei? Quindi da oggi in poi, l'ultimo lunedì del mese questo spazio è solo suo e potremo finalmente sbirciare che legge la libraia della "Marassi Libri" (via Casata Centuriona 31 r- 16139 Genova) e anche di sapere che cosa ne pensa.
Buone letture!




Titolo: al di là del buio (tito orig: beyond black)
Autore: Hilary Mantel
Casa editrice: Fazi Editore, Febbraio 2016
Traduttore: Giuseppina Oneto


Innanzitutto dirò che è molto strano, per me, scegliere spontaneamente un libro come questo. Non ho mai creduto ai fantasmi o a entità ultraterrene, per cui, quando ho letto la trama di "al di là del nero" mi sono chiesta cosa mi attirasse tanto dato che, di solito, evito come la peste le storie che coinvolgono sedicenti medium e cartomanti.
È pur vero che ho un debole per tutto quanto non possa essere facilmente spiegato.
Ad ogni modo, non mi ci sono volute molte pagine per capire cosa, di questo libro, mi stava chiamando.

Non so se a voi capita, a me molto spesso, di venir attratti da un libro, senza sapere perché, e poi trovare al suo interno elementi decisamente vostri. Non capita sempre, a volte prendo delle cantonate pazzesche, ma a volte (come questa) non mi pento affatto della scelta fatta a occhi chiusi (non conoscendo l'autore, con una trama che potrebbe... ma non è detto che!).
La storia è, sì, quella di Alison, una sensitiva che si guadagna da vivere entrando in contatto con il regno dell'oltretomba ma, a mio avviso, è anche, e soprattutto, la storia di una ricerca di un passato, di un districarsi di esperienze e dolori rilegati al di là del nero (che, oso dire, in questo libro può avere due significati, ma non dico perché, altrimenti svelo troppo) che, inevitabilmente, hanno lasciato segni indelebili, dentro e fuori la protagonista.
Anche la seconda (secondaria?) protagonista, Colette, ha un ché di affascinante: più 'spigolosa' di Alison, caratterialmente e fisicamente, si è creata una corazza diversa, ma anche lei cerca, forse, di sfuggire a un passato che la tormenta.
Gli esiti del confronto con il proprio passato delle due protagoniste non potrebbero essere più diversi e in quella diversità si evince un'incompatibilità di vedute che è presente in tutto il libro e mi ha fatto continuamente rimbalzare tra il patteggiare per una o patteggiare per l'altra.
Il finale (che, voglio palesare, per me vale un buon 3/4 di un libro) è talmente inaspettato che mi ha lasciato, insieme, un gran sorriso sulla faccia (ma uno di quei sorrisi da 'ah, me l'avevi proprio fatta') e un po' di amaro in bocca.

Piccola pecca dell'edizione: le note a fine libro.
Se è vero che le note a fine pagina possono essere disturbanti durante la lettura, quando sono brevi (come in questo libro) le preferirei a dover andare tutte le volte a fine libro.

Infine una considerazione personale: nonostante nel libro la connotazione temporale sia molto precisa (tra il 1997 e il 2005, data di pubblicazione originale) ho fatto fatica a tenere a mente che fosse ambientato, più o meno, ai giorni nostri.
Sarà un mio problema con il digerire che ci siano ancora queste 'credenze', ma, se non fosse stato per la presenza di telefonini &co. molto spesso avrei continuato a considerare gli accadimenti più confacenti a un periodo intorno agli anni '70.

Citazione preferita: ''Dici una cosa assolutamente ovvia e ti guardano come se fossi pazza. Gliela ripeti, ma a quel punto sembra una pazzia a te. Perdi la fiducia in te stessa se devi continuare a ripetere sempre la stessa cosa.''

Consiglio all'autore: non che mi voglia permettere di pensare di saperne di più di scrittura di uno scrittore, ma da lettrice, se avessi potuto, avrei consigliato alla Mantel di evitare di inserire eventi di portata internazionale all'interno di quella che, a tutti gli effetti, è una storia di fantasia. Per quanto penso che il proposito fosse quello di rendere più 'credibile' la storia, trovo che gli dia invece un contesto troppo 'reale' che rende ancora meno reali le parti della storia che includono fantasmi e affini.


Natascia Mameli

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